L’analisi dell’incidentalità stradale, nelle sue forme più classiche, analizza il numero di feriti, incidenti e morti nel contesto generale di una determinato territorio o di una determinata area per un preciso arco temporale per trovare eventuali correlazioni e, quindi, porre appropriate soluzioni.
Di recente è stata elaborata da Trafficlab un’analisi di dettaglio di una specifica causa di incidente: il “colpo di sonno”, riportata nelle conseguenze di incidente imputabili allo stato psico-fisico del conducente. Tale causa di incidente è spesso la conseguenza di molteplici fattori, trai quali il ricorso ad una vita sempre più frenetica e stressante, sia per i giovani nel fine settimana e sia per i lavoratori nei giorni feriali, oppure alluso di farmaci o peggio ancora di sostanze stupefacenti.
Osservando le statistiche Istat è purtroppo riscontrabile che il fenomeno è in continua ascesa, con un notevole progressione tra il 2006 e il 2007 a differenza di una sostanziale stabilità negli anni precedenti. Nell’ultimo anno il numero di feriti e incidenti è raddoppiato, mentre il numero dei morti è aumentato del 600% passando da 2 soli morti registrati nel 2006 a 14 morti nel 2007. In particolare la Provincia di Cuneo è la provincia che registra il maggior numero di feriti e morti – e seconda solo poche unità di morti – tra tutti i territori provinciali della Regione superando perfino il territorio torinese. Nella tabella riportata vengono elencati i principali comuni nei quali sono stati registrati il maggior numero di feriti, incidenti e morti per “colpo di sonno”.
Le cause possono essere ricercate in più fattori: nel periodo delle settimana in cui accade questa tipologia di incidente oppure se alla guida sono utenti professionali o meno, per esempio. Dall’analisi eseguita non sembra evidenziarsi una notevole differenza in queste tra la tipologia di giorno e la tipologia di conducente, se non una netta differenza tra il numero di morti registrati nel fine settimana in confronto a quelli registrati nei giorni feriali.
La distribuzione negli anni dell’età media del conducente evidenzia invece particolari interessanti: come per esempio, per il numero di incidenti e feriti, in questi ultimi anni la media è stata abbastanza stabile e riconducibile ad una fascia tra i 38 e 40 anni ovvero presumibilmente ai giovani lavoratori. Diverso è l’andamento per il numero di morti che ha registrato un forte variabilità per assestarsi nell’ultimo anno ad un’età media di 38 anni.