Ancora sui tagli alla sicurezza stradale

Il 28 maggio il sen. Riccardo Villari del Pd, annunciò un’ interrogazione parlamentare al ministro delle Infrastrutture che recitava:
Il Governo chiarisca se sia effettivamente intenzionato a tagliare i fondi alla sicurezza stradale “Passate le dichiarazioni di famiglie distrutte, falciate da auto impazzite alla fermata dello scuolabus, notizie di stampa, nell’ambito delle misure messe in campo dal Governo per fronteggiare la detassazione dell’Ici e degli straordinari, parlano di una pesante riduzione dei fondi per il Piano nazionale della sicurezza stradale per il 2008, che dovrebbe essere addirittura dimezzato, passando a 17,5 milioni di euro, contro i 35 previsti inizialmente”. “Si tratterebbe di una decisione sconcertante e gravissima, una vera e propria mannaia sulla sicurezza dei cittadini, che evidentemente non tiene conto dei dati, pesantissimi, che si registrano ogni anno sugli incidenti stradali. Lo sa il ministro che in 5 anni di guerra in Iraq, sono morti 4.000 soldati americani e in Italia nello stesso periodo le vittime della strada sono state ben 30.000 e oltre un milione e mezzo i feriti? E’ al corrente dei costi umani e sociali che queste perdite rappresentano per il Paese e che l’Italia è in fondo alla graduatoria sulla sicurezza stradale nell’UE?. La cultura della sicurezza stradale è fondamentale e non può essere il Governo a dare il cattivo esempio dimostrando di disinteressarsene. Non ci possiamo permettere di affrontare quella che rappresenta una vera e propria piaga sociale con tagli selvaggi, mettendo a rischio necessari investimenti in questo settore che non possono essere più rimandati”.
Circa 6.000 morti all’anno per incidenti stradali. 8.820 morti nel 2005, solo per il Pm10 in 13 città italiane con popolazione superiore a 200.000 abitanti. Il costo sociale prodotto dagli incidenti stradali e dagli inquinamenti è stato stimato di 30.654 milioni di euro, pari al 2,5 % del PIL. Dati inquietanti per un’Italia che fa continuamente fronte a rischi di recessione.
Nel contesto del convegno sulla sicurezza che si è svolto l’11 giugno nella sede della Confindustria all’EUR, Vito De Russis, presidente dell’Associazione dei diritti dei Pedoni fa sapere: “L’incremento dei provvedimenti di pubblica sicurezza non incidono sull’assenza in Italia dell’educazione e della cultura della convivenza civile. Mentre notevoli risultati possono raggiungersi gestendo la sicurezza stradale con onesta, reale e veritiera informazione; con una concreta opera formativa nelle scuole; decretando il lutto cittadino per coinvolgere la comunità comunale su ogni persona uccisa sulla strada.”.

fonte abitareinroma.net