Era stato inserito nell’articolo 32 tra le misure in materia di investimenti della legge 144 del 1999 il Piano Nazionale della Sicurezza Stradale. Tale piano prevedeva la promozione e l’incentivazione di strumenti per migliorare i livelli di sicurezza da parte degli enti proprietari e gestori, di interventi infrastrutturali, di misure di prevenzione e controllo, di dispositivi normativi e organizzativi, finalizzati al miglioramento della sicurezza secondo gli obiettivi comunitari.
Da qui un susseguirsi continuo di piani di attuazione, linee guida, circolari ministeriali, bandi, finanziamenti da quali molte province e comuni piemontesi ne hanno usufruito per migliorare la sicurezza stradale. Poi dal 2004 il vuoto legislativo e finanziario, solo un aggiornamento del Codice della Strada: la patente a punti.
Purtroppo è stato registrato che una volta passato l’effetto di terrore mediatico della detrazione dei punti, gli incidenti mortali stanno nuovamente crescendo in totale contrasto con gli altri paesi europei e degli obiettivi comunitari fissati.
Ora però le cose sembra che stiano nuovamente cambiando, infatti con la nuova finanziaria approvata al Senato ci sono ben 53 milioni di euro all’anno per i prossimi 3 anni per l’aggiornamento del piano suddetto da effettuare entro 6 mesi. Non solo: al fine di consolidare ed accrescere l’attività del Ministero dei trasporti per la prevenzione in materia di circolazione ed antinfortunistica stradale è stata autorizzata la spesa di 15 milioni di euro per ciascuno degli anni 2007, 2008 e 2009 , finalizzata alla realizzazione di azioni volte a diffondere i valori della sicurezza stradale. E ancora si legge nella finanziaria 2007 – a sostegno della sicurezza stradale, è autorizzata la spesa di 15 milioni di euro, finalizzati alla conduzione della centrale di infomobilità, all’implementazione dei controlli del circolante, delle ispezioni e delle verifiche previste dal codice della strada.
Dulcis in fundo: la costituzione di un Fondo per la Mobilita Sostenibile nelle aree urbane che prevede uno stanziamento di 90 milioni di euro per ciascuno degli anni 2007, 2008 e 2009. Questo verrà utilizzato principalmente per incentivi al trasporto pubblico locale, all’incentivazione dell’intermodalità, all’introduzione di un sistema di incentivi e disincentivi per privilegiare la mobilità sostenibile, alla valorizzazione degli strumenti del mobility management e del car sharing e – udite udite – per la realizzazione di percorsi vigilati protetti casa-scuola dei bambini (un primo passo dovrebbe essere fatto anche per gli spostamenti casa-lavoro che costituiscono il 50% degli incidenti sul lavoro). Come dire milioni di euro per far sì che l’Italia si allinei ai paesi europei più sviluppati in materia di sicurezza stradale.
Questa somma, sebbene costituisca da un quarto ad un decimo l’investimento degli altri paesi europei, è sicuramente la ripresa di un cammino che deve portare a comprendere che il concetto di sicurezza stradale è prima di tutto un investimento attuale per un minor costo sociale futuro.
Qui tutti i file relativi alla Finanziaria 2007 e al Programma 2007 del Piano nazionale