5.000 morti???

Sono state 319.153, cioé 870 al giorno, le persone coinvolte in incidenti stradali gravi nel corso del 2005: di queste circa 315 mila sono rimaste ferite e oltre 5.000 sono decedute.
Questi gli ultimi dati disponibili del Ministero dell’Interno contenuti nella Guida alla Sicurezza 2007 presentata oggi a Riva del Garda nell’ambito del Salone Internazionale della Sicurezza Stradale (Siss). La Guida e’ realizzata, sulla base dei dati forniti dal Ministero dell’Interno, dalla Polstrada e dall’Aci, da Viasat Group, gruppo leader nella fornitura dei servizi satellitari per la protezione degli autoveicoli, e da Aci, che tramite la societa’ multiservizi Aci Global e’ leader nell’assistenza ai veicoli e alle persone, in collaborazione con Easy Go. L’indagine evidenzia che la maggior parte degli incidenti (76,6%) si verifica su strade urbane, ma sono le extraurbane e le autostrade che, a causa della maggiore velocita’ dei veicoli, fanno registrare il piu’ alto tasso di mortalita’.
Notizia da ansa.it 
Commento: a dir poco improbabile che nel 2005 sono state solo 5.000 le morti dovute ad incidenti stradali, in caso contrario l’Italia sarebbe uno dei pochi paesi europei a raggiungere l’obiettivo di dimezzare le vittime di incidenti stradali, fissato dalla comunicazione n. 311 del 2003 dell’Unione Europea prima della scadenza del 2010. Purtroppo a confermare l’ipotesi dell’impossibilità di tale riduzione, soffiano i venti del Libro bianco italiano e dalla Comunicazione di metà percorso, sempre dell’Unione Europea. Se l’Istat, com’è noto oramai a tutti – o quasi -, diffonde dati con sottostime – dichiarate dallo stesso istituto – di circa il 7-10% questa nuova ricerca batte ogni peggiore stima dei dati con una sottostima che si aggira attorno al 20%.
I veri dati sugli incidenti stradali possono solo essere ricercati con indagini delle statistiche sanitarie (DEA, SDO, 118) oppure dai sempre più numerosi osservatori provinciali e regionali dell’incidentalità stradale che con un lavoro approfondito – e non sommario – enunciano dati più realistici e molto spesso con tendenza alla crescita.

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