Anche la Regione Lombardia dopo quella piemontese avrà il suo Piano Regionale della Sicurezza Stradale. Il Piano regionale abbraccia tutti i settori di intervento di Enti pubblici e privati insieme: dalla educazione stradale alla formazione degli operatori, dall’intensificazione della vigilanza su strada all’individuazione dei “punti neri” nella viabilità e agli interventi infrastrutturali da suggerire per migliorare la visibilità e in generale ridurre i fattori di rischio.
Il PRIM (Programma Regionale Integrato di Mitigazione dei rischi) 2007-2010 individua l’incidentalità stradale come uno degli 8 “grandi rischi” presenti sul territorio lombardo e prevede per il governo regionale un ruolo propositivo per sviluppare politiche di intervento preventivo e di coordinamento, ponendosi anche come momento di congiunzione tra i livelli di governo nazionale e locale.
Il Piano regionale Sicurezza Stradale – che si inserisce nello scenario disegnato dal PRIM – prevede in particolare l’istituzione di un Osservatorio Regionale, un tavolo specifico di confronto e valutazione congiunta delle azioni, a cui partecipano tutti i soggetti interessati.
Ne fanno parte rappresentanti tecnici delle Province e dei Comuni con più di 50.000 abitanti, del Ministero della Pubblica Istruzione, dell’ANAS, dell’ ACI, di Autostrade per l’Italia, di Milano Serravalle – Tangenziali, di ANIA – Fondazione per la sicurezza stradale, di alcune Fondazioni e ONLUS rappresentanti dei familiari delle vittime della strada, e delle Direzioni regionali Sanità e Infrastrutture e Trasporti.
Le funzioni principali affidate all’Osservatorio riguardano l’analisi dei dati e l’individuazione di iniziative nell’ambito del Piano Sicurezza Stradale. Di questo Piano sono state discusse e condivise le linee guida e le azioni da completare nel 2007 e nel triennio 2008-2011. Nel 2007:
– realizzazione di una rete regionale di centri di guida sicura, dove si terranno corsi mirati a rendere l’utente più consapevole dei potenziali pericoli e dei limiti di conducente, veicolo e infrastruttura, e ad insegnargli comportamenti corretti per un approccio “sicuro” di guida;
– creazione di un Sistema delle conoscenze dell’incidentalità stradale per l’acquisizione, da parte delle Polizie locali, dei dati relativi al rilievo degli incidenti stradali, onde disporre di un quadro conoscitivo esaustivo ed omogeneo;
– identificazione di interventi sui punti critici
Il Piano regionale Sicurezza Stradale – che si inserisce nello scenario disegnato dal PRIM – prevede in particolare l’istituzione di un Osservatorio Regionale, un tavolo specifico di confronto e valutazione congiunta delle azioni, a cui partecipano tutti i soggetti interessati.
Ne fanno parte rappresentanti tecnici delle Province e dei Comuni con più di 50.000 abitanti, del Ministero della Pubblica Istruzione, dell’ANAS, dell’ ACI, di Autostrade per l’Italia, di Milano Serravalle – Tangenziali, di ANIA – Fondazione per la sicurezza stradale, di alcune Fondazioni e ONLUS rappresentanti dei familiari delle vittime della strada, e delle Direzioni regionali Sanità e Infrastrutture e Trasporti.
Le funzioni principali affidate all’Osservatorio riguardano l’analisi dei dati e l’individuazione di iniziative nell’ambito del Piano Sicurezza Stradale. Di questo Piano sono state discusse e condivise le linee guida e le azioni da completare nel 2007 e nel triennio 2008-2011. Nel 2007:
– realizzazione di una rete regionale di centri di guida sicura, dove si terranno corsi mirati a rendere l’utente più consapevole dei potenziali pericoli e dei limiti di conducente, veicolo e infrastruttura, e ad insegnargli comportamenti corretti per un approccio “sicuro” di guida;
– creazione di un Sistema delle conoscenze dell’incidentalità stradale per l’acquisizione, da parte delle Polizie locali, dei dati relativi al rilievo degli incidenti stradali, onde disporre di un quadro conoscitivo esaustivo ed omogeneo;
– identificazione di interventi sui punti critici